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Stanchezza cronica, debolezza, deficit della memoria, dolori muscolari diffusi, formicolii, ansia, insonnia, irritabilità e nervosismo descrivono alla perfezione il termine medico “fibromialgia”.
L’arrivo improvviso della fibromialgia non ha un perchè ben definito. Può partire da una disfunzione fisica o da una determinata condizione mentale o emotiva. Nel mio caso, parte tutto dalla testa.
Questa malattia cronica, perché non esiste una cura, può sconvolgere il tuo mondo all’improvviso. Può essere causata da un lutto o da uno o più traumi emotivi.
Non ha regole proprie ed è per questo che è molto difficile individuarla. Molti dei sintomi sono comuni ma le persone vivono la fibromialgia in modo del tutto personale, il che la rende una patologia davvero bastarda e dalla difficile interpretazione.
Immagino che dopo questo paragrafo ti verrà spontaneo chiederti: come si può viaggiare con la fibromialgia?
E’ possibile esplorare il mondo con questi dolori incessanti e sfibranti? La risposta è si!
Se anche tu come me stai facendo a pugni con questo disturbo e ami viaggiare allora leggi le tips che ho preparato per te!
Consigli pratici per viaggiare con la fibromialgia

Fai dei programmi equilibrati
Una cosa che ho imparato da subito è che il sapersi ascoltare e l’accettazione della malattia hanno la priorità su tutto. La vita, la quotidianità, il tuo ruolo in famiglia e nel mondo del lavoro devono subire una rivoluzione.
Il corpo e la mente hanno nuovi bisogni e limiti che non vanno superati. Fare dei programmi equilibrati sarà la tua nuova religione di viaggio.
Durante i miei viaggi, prima di iniziare a soffrire di fibromialgia, riempivo ogni ora di ogni giorno di attività da svolgere. La giornata iniziava prima dell’alba e terminava al tramonto.
Non volevo perdermi nulla. Tornavo a casa più stanca di prima. Adesso è impossibile pensare che rimarrà tutto uguale, anzi! Le cose potrebbero peggiorare perciò innamorarsi degli attimi è ancora più importante.
Durante il mio ultimo viaggio in Oman mi sono resa conto di quanto la fibromialgia mi abbia reso fragile; su dieci giorni di viaggio due li ho trascorsi nella camera dell’hotel senza energie.
E’ stato in quel momento che ho maturato l’idea che da quel viaggio in avanti le cose sarebbero dovute cambiare. Fare dei programmi equilibrati sarebbe stata la chiave per un viaggio di successo senza eccessivi drammi.
Devo essere pronta a tutto: a riprogrammare, a fare dei passi indietro, a valutare se un’escursione non sia troppo per me e che non mi provochi ancora più dolori del “normale” ecc ecc.
Ciò che ero stata doveva morire. Doveva nascere una nuova viaggiatrice, con nuovi ritmi e schemi e soprattutto con l’umiltà di dire: oggi no, non ci riesco. Forse domani.
Impara ad ascoltare il tuo corpo

Cosa significa “ascoltare il proprio corpo”? Il ciclo mestruale mi ha aiutata parecchio. I giorni che precedono il mestruo sono quasi sempre uguali: arriva qualche brufolo, dormo poco, nonostante i sonniferi e miorilassanti cosa che ha dell’incredibile, irritabilità e la costante voglia di cibo fritto e di cioccolato.
Funziona un po’ allo stesso modo con la fibromialgia. Ci sono giorni in cui la situazione è più o meno stabile e giorni dove il dolore, quello vero e maligno, è in agguato. Ne senti quasi l’odore, ne vedi quasi la forma. Sta arrivando. Il corpo ti avvisa e anche la tua mente, così come il mestruo.
Non ignorare nessun segnale, prenditi i tuoi tempi e riprogramma la giornata, sii flessibile, amati.
Amarsi non significa solo andare dall’estetista a farsi le unghie, andare dalla parrucchiera e concedersi un’ottima cena al ristorante, significa anche prendere piena coscienza del problema e organizzarsi di conseguenza.
Non devi rinunciare a nulla, devi solo capire come seguire i tuoi sogni adattandoli alla fibromialgia o a qualsiasi cosa tu debba affrontare.
Sarà più difficile? Certamente, ma da un certo punto di vista molto più elettrizzante non credi? 🙂
Le medicine sono il tuo sostegno, ma non solo!

Lungi da me dal consigliarti di imbottirti di farmaci, anche perché non sono un dottore o nello specifico una reumatologa, ma le medicine, per quanto mi riguarda, soprattutto in viaggio, sono e saranno sempre la mia salvezza!
Viaggiare non sarà più come prima. Il fuso orario non aiuta chi soffre di stanchezza cronica e nemmeno le lunghe ore di volo e scalo.
Dopo un lungo viaggio il tuo corpo sarà sottoposto ad un’enorme stress ( a meno che tu non abbia un biglietto in Business Class 🙂 ) causa sedili scomodi, posti stretti, tensione generale per il volo e per il viaggio e chi più ne ha più ne metta.
Durante il mio ultimo viaggio in Oman i miorilassanti sono stati il mio toccasana, e nonostante tutto ho passato due giorni in albergo dove il male era insopportabile e dove la stanchezza bussava alla porta!
Non c’è un consiglio più o meno giusto quando si parla di questa malattia. Se c’è una cosa che la fibromialgia mi ha insegnato è che ogni persona è a sé e che non ci sono regole precise a cui attenersi.
Molti preferiscono un approccio più naturale per sentirsi meglio ovvero affidarsi ad una dieta dove si evitano totalmente cibi che aumentano l’infiammazione muscolare oppure assumere miorilassanti del tutto naturali come il CBD, l’artiglio del diavolo, la curcuma e il magnesio.
Uniti ad uno sport ad impatto lieve e di tipo aerobico come il nuoto, la bicicletta o una semplice camminata, riducono talmente tanto il dolore che il fibromialgico nota i benefici entro una manciata di settimane.
E ora ti racconto un po di me…

Come me ne sono accorta? Sono in cura presso una terapeuta da quasi due anni e l’ho scoperta grazie a lei. Questa specialista a cui devo molto, ha avuto un sospetto che si è rivelato fondato. Ormai era quasi un anno che mi sentivo uno straccio. Non ne potevo più.
Volevo risposte e volevo un medicinale o più di uno che mi aiutassero a resistere al dolore.
Un’altra stranezza che mi ha fatto sospettare di soffrire di fibromialgia è che dei semplici farmaci come l’Oky, il Brufen e l’Aulin con me non funzionavano.
Non alleviavano alcun dolore. Ci riuscivano solo i miorilassanti. Quella è stata la chiave. Abbiamo approfondito partendo da questi dubbi.
Come ho reagito quando l’ho saputo e quando ne sono stata certa? Ho pianto. Ho pianto tanto. Non mi sarei mai immaginata di incorrere in un cambiamento di vita cosi drastico. Chi l’avrebbe mai detto?
Io che ero quella che si svegliava sempre prima degli altri con forza ed energia da vendere, io che ero quella alla quale bastavano solo 5 ore di sonno, che riempivo i miei viaggi di attività, che riempivo ogni minuto delle mie giornate, io che se non avevo qualcosa da fare impazzivo, io che spesso e volentieri lavoravo 7 giorni su 7, io, proprio io, sono arrivata a soffrire e a viaggiare con la Fibromialgia!
Sono ancora in fase di sperimentazione per quanto riguarda l’andare a braccetto con questa malattia cronica. Non ho ancora un piano ben definito.
Sto sperimentando. Fatto sta che ognuno è fatto a modo suo e ciò che va bene per me non va bene per qualcun’altra, quindi non ti consiglio di trovare un mentore e di fare paragoni, anche perchè l’intensità del dolore è un fatto molto personale, così come le fasi della fibromialgia.
La mini guida su come viaggiare con la fibromialgia termina qui e come sempre spero di esserti stata utile 🙂 Se l’articolo ti è piaciuto seguimi su Instagram Presto inizieranno nuove entusiasmanti avventure in giro per l’Europa e per il mondo. Non vorrai mica perdertele vero? 🙂