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Immergersi nelle acque cristalline sarde è un’esperienza che tutti gli appassionati di diving devono assolutamente fare almeno una volta nella vita. I fondali di questo tratto di mare sono un vero tripudio di colori per gli occhi, grazie alla ricchezza della flora e della fauna locale, ma anche grazie alla possibilità, in alcuni punti, di poter ammirare relitti di antichi galeoni o esplorare grotte davvero suggestive. Uno dei modi più veloci per arrivare in Sardegna e iniziare subito a fare immersioni è quello di scegliere il traghetto. Con Tirrenia prenotazioni ad esempio è davvero semplice organizzare il viaggio: i traghetti, ovviamente, partono tutto l’anno, ma se si sta viaggiando per fare immersioni, ci sono periodi specifici da prediligere, e luoghi perfetti in cui immergersi, così da avere un’esperienza davvero unica.
Cos’è il diving e quando farlo in Sardegna
Il diving è uno sport acquatico che consiste nell’immergersi completamente in mare. Per poterlo praticare, oltre a un buon allenamento fisico, è necessario dotarsi di apposite attrezzature, in grado di proteggere chi lo sta praticando e metterlo al riparo da eventuali pericoli. In particolare sono necessari:
● La muta da sub;
● La bombola dell’ossigeno;
● L’orologio (per calcolare i tempi di discesa e risalita, in base alla capacità della bombola);
● Il profondimetro e un manometro;
● Il giubbotto per garantire stabilità anche a profondità elevate.
Una volta appreso qual è l’attrezzatura necessaria per poter cominciare a fare immersioni, è bene ricordare qual è il periodo migliore per fare diving in Sardegna. L’isola gode di un clima piuttosto mite in tutte le stagioni, il periodo ideale, tuttavia, è l’estate, quando la temperatura dell’acqua è più alta. C’è chi pratica il diving anche in inverno, visto che la temperatura difficilmente scende al di sotto dei 12°, ma in questo caso è bene ricordare che, oltre all’attrezzatura sopra citata, bisognerà dotarsi di una muta stagna con cappuccio e di guanti idonei a resistere alla temperatura del mare invernale.
Dove immergersi in Sardegna
Praticare il diving in Sardegna è davvero facile, grazie ai numerosi punti di interesse presenti sull’isola e alle ben cinque aree protette, che fanno della Sardegna una delle oasi naturalistiche più importanti d’Italia.
Uno dei posti più suggestivi dove immergersi è quello della statua della Madonna del naufrago sull’isola dei Cavoli, zona particolarmente indicata anche per chi ha preso il brevetto da sub da poco. Si tratta di un’area in cui, a circa 14 metri di profondità, si trova l’omonima statua della Madonna del naufrago, incastrata fra gli scogli dell’Isola e realizzata dallo scultore Pinuccio Sciola, autore anche delle ben note “pietre sonore”. Nella stessa zona, nel sud della Sardegna, ci si può immergere anche tra antichi relitti presenti in numero davvero ragguardevole in terra sarda (anche se sono immersioni adatte solo ai sub più esperti).
A nord della Sardegna, invece, sono tre i luoghi più suggestivi dove fare diving: l’Asinara, dove trovarsi un tesoro inestimabile davanti agli occhi è cosa del tutto normale, grazie a uno dei parchi archeologici subacquei più belli in assoluto; la Tavolara dove poter ammirare grotte, canyon e parchi sottomarini di rara bellezza e, infine, la Maddalena dove i fondali sono ricchi di flora e fauna tipiche del territorio.
La guida sui migliori posti dove fare diving in Sardegna termina qui e come sempre spero di esserti stata utile!
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