Tempo di lettura: 9 minuti
Nasca era senza ombra di dubbio la città che più mi incuriosiva del Perù. E’ la patria dei misteri storici ed è proprio grazie a questo che ogni anno viene visitata da moltissime persone provenienti da tutto il mondo. Oggi non ti parlerò solo delle linee di Nasca ma anche di cosa vedere nei dintorni perché anche il resto dei siti archeologici circostanti sono ugualmente importanti e collegati ai misteriosi disegni nel deserto.
Qualche curiosità su Nasca
Prima di iniziare a parlare dell’affascinante storia di questo paese, e credimi resterai a bocca aperta durante l’intera lettura dell’articolo, ti voglio svelare 4 curiosità sulla città di Nasca: 1) è molto sismica, 2) gli italiani sono trattati con particolare riguardo grazie al servizio di volontariato svolto da alcuni giovani archeologi che ogni anno arrivano a Nasca da Giugno a Settembre per aiutare a preservare i numerosi reperti, 3) non piove quasi mai, la pioggia è rarissima e i fiumi sono quasi sempre secchi e 4) Nasca si scrive la S e non con la Z, troverai il decreto cliccando la parola evidenziata.
Cosa vedere a Nasca e dintorni
In questo paragrafo risponderò a tantissime domande: come sono state costruite le linee, da chi, perché e che cosa rappresentano.
Le linee
Le linee di Nasca sono state un mistero per tanti anni. Sono davvero moltissimi gli studiosi che ci hanno perso una vita intera e solo grazie alla tecnologia è stato scoperto il motivo della loro costruzione.
Ovvio che nessuno potrà mai accertare al 100% che gli archeologici abbiano finalmente azzeccato il perché siano stati tracciati così tanti disegni nel terreno ma le prove a sostegno delle teorie che tra poco ti spiegherò, mi portano a pensare che ci abbiano preso al 99,9%.
La loro costruzione risale a 200 anni prima della nascita di Cristo e fu terminata 700 anni dopo.
Inizialmente l’archeologa tedesca Maria Reich credeva, dopo anni di studio e di osservazione delle linee, che fossero state tracciate per comunicare e che avessero un significato astronomico.
Fece costruire una torre metallica, che pagò a sue spese, per poterle osservare meglio e grazie ai suoi fondi, chiunque abbia paura di vedere i geoglifi di Nasca da un aereo, può ammirarle da questa view point. Purtroppo se ne vedono solo tre quando in realtà fino ad oggi sono stati contati ben 800 disegni su un raggio di 523 km quadrati!
Le sue ricerche portarono alla luce altri tracciati che all’epoca non erano ancora stati avvistati.
Le linee di Nasca non sono scavate nel terreno ma solo disegnate. Quello che viene a crearsi è solo un effetto ottico.
Come hanno fatto a preservarsi nel tempo?
Questa è una “buena pregunta”, come diceva sempre Jesus, la nostra super guida. La spiegazione è prettamente scientifica: il vento non tocca le linee grazie ad una cappa termica che si trova ad un metro d’altezza dai disegni, quindi il vento non oltrepassa. La cappa termica è visibile ad occhio nudo e sembra una leggera foschia. Come si forma questo scudo? Grazie alle montagne circostanti.
Sono costituite da materiale ferroso in grado di attirare molto calore che scontrandosi con i venti freddi, crea un vortice ( cosa che ho visto per caso e permettimi di dirti che è stato incredibile ) che le tiene pulite e protette senza distruggerle. Il territorio circostante Nasca è uno dei più aridi al mondo quindi quasi sempre privo di vento e pioggia. Incredibile no?
Come sono state costruite?
Questa è un’altra domanda che ha circolato nell’anticamera del cervello degli studiosi per anni e che incuriosiva anche me dato che una misura ben 180 metri di lunghezza, alcune 45 e così via.
Sono contenta di avere preso una guida esperta e appassionata a questo lavoro perché finalmente so come smentire l’assurda teoria degli alieni…
Come sai il popolo peruviano è noto in tutto il mondo per il suo incredibile ingegno nel costruire in luoghi ostili ( esempio classico il Machu Picchu ).
Le linee sono uno degli esempi più lampanti della loro astuzia: come per qualsiasi opera d’arte i Nasca abbozzavano gli schizzi delle figure che volevano tracciare e di conseguenza costruivano un reticolo sul terreno realizzato con delle corde per procedere con il disegno.
Gutzon Borglum utilizzò lo stesso metodo per scolpire le facce dei presidenti statunitensi sul monte Rushmore.
L’ipotesi è stata confermata dai ritrovamenti interni alle linee ovvero i materiali usati per la costruzione di questo reticolo. Molti si sono chiesti come fosse possibile creare figure geometricamente perfette e ordinate senza controllare dall’alto il proprio operato.
Anche se all’epoca non esistevano aerei o elicotteri, nel deserto di Nasca ci sono molte colline da cui potevano osservare il proprio lavoro e confermo tutto questo perché ci sono salita!
Altra cosa interessante da notare è che all’epoca le linee possedevano un colore molto più visibile rispetto a quello che si vede ora, quindi era più semplice identificare un errore e correggerlo.
Centro cerimoniale di Cahuachi
Le linee di Nasca sono collegate a questo incredibile luogo che si trova ad una distanza di circa 30 chilometri.
E’ il centro cerimoniale più grande del mondo e conta la bellezza di 35 templi e 35 piramidi e al suo interno hanno scoperto muri e ceramiche contenenti gli stessi disegni delle linee di Nasca, altra prova che rafforza sia la teoria che siano state costruite dall’uomo e non da altre entità e che siano state create per motivi religiosi.
Cahuachi era anche un centro amministrativo, ma per lo più, era utilizzata e frequentata per motivi di culto.
Le piramidi di Cahuachi sono fatte di adobe come tantissimi altri templi sparsi per tutto il Perù e per garantirne il mantenimento sono state restaurate con l’argilla, materiale più resistente. La loro forma è conica e la più alta misura 28 metri!
Le piramidi sono precedute da un macabro cimitero a cielo aperto: ossa umane appartenenti al popolo pre incaico sparse nella sabbia. Non ti nego che mi è venuta la pelle d’oca anche perché avevo paura di pestare qualche osso e mi sembrava di mancare di rispetto.
All’interno della necropoli sono state trovate delle tombe intatte compreso il contenuto.
L’acquedotto di Cantayo e i Puquios
Un’altra cosa interessantissima da vedere nei dintorni di Nasca sono gli acquedotti: vere e proprie opere d’ingegneria idraulica. Quando ti dico che i peruviani sono dei geni non esagero affatto 🙂
La mancanza d’acqua a Nasca è un problema oggi come lo era un tempo e così invece che demoralizzarsi hanno studiato come condurla da un luogo all’altro, in modo da garantire la coltivazione di patate, cotone, fagioli e asparagi.
La parola “puquio” significa “sorgente d’acqua”. I puquios sono una serie di acquedotti utilizzati per raggiungere e prelevare l’acqua nel sottosuolo e a renderla disponibile per il popolo e il raccolto. Oggi questo sistema è ancora funzionante!
Dovrebbero risalire al 500 d.c ma questo non è un dato certo per via dei ripetuti restauri. E’ incredibile come i Nasca conoscevano in modo così dettagliato il territorio circostante e come si siano ingegnati per combattere le enormi difficoltà legata all’acqua.
Queste sono le 3 cose che devi assolutamente vedere se vieni a Nasca.
Se mentre sei in viaggio vuoi condividere tutte le tue esperienze in tempo reale sui social ti consiglio di leggere l’articolo che ho scritto proprio ieri in merito a quale sim card peruviana scegliere!
Se vuoi sapere dove alloggiare a Nasca ti consiglio il mitico Travel One Hostel, un hotel stupendo.
Il proprietario si chiama Anibal ed è sempre stato super preciso, gentile e attento alle mail. Grazie a lui abbiamo conosciuto il mitico Jesus!
Ha organizzato il transfert dal terminal Cruz del Sur all’hotel, i nostri tour, ci ha portato con la sua macchina a prendere l’autobus perché partivamo per Ica proprio il giorno di natale, quindi in strada non c’era nessuno, e ci ha insegnato a fare i frullati.
Ti lascio il link per la prenotazione.
Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi canali social e lascia un like alla mia pagina Facebook. Ovviamente mi trovi anche su Instagram e Pinterest 🙂
Prima di partire non dimenticarti di comprare l’assicurazione di viaggio su Heymondo: ti lascio un codice sconto per pagarla un po’ meno 🙂 Non dire che non ti voglio bene!