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Quando si sogna, organizza e si vive una nuova avventura nessuno di noi vorrebbe pensare all’eventualità di un incidente, una malattia improvvisa o alla morte. A volte la vita gioca brutti scherzi così come la sfortuna e l’avvenimento imprevisto e tutto si trasforma in un incubo. Personalmente non mi è mai capitato qualcosa di grave, anche se essendo una persona piuttosto goffa mi è capitato spesso di farmi male durante le mie vacanze. Una domanda tira l’altra e così mi sono domandata come mi sarei dovuta comportare se dovesse succedere qualcosa di spiacevole a me, ai miei compagni di viaggio e a come agirà la mia assicurazione. Ho svolto qualche ricerca e ho raccolto tutto quello che c’è da sapere di importante sul rimpatrio sanitario.
E’ molto importante che tu sia a conoscenza delle procedure che vengono messe in atto dalla tua compagnia assicurativa in caso di rimpatrio sanitario per incidenti, malattie o addirittura in caso di morte e dopo questo articolo capirai il perché.
Rimpatrio sanitario: ecco cosa devi sapere
Il rimpatrio sanitario è una delle operazioni più difficili e delicate che un’assicurazione di viaggio deve mettere in atto. Ogni paese ha le sue norme e non è così semplice agire in modo repentino per tutelare la vita della persona gravemente ferita.
Requisiti necessari per il rientro sanitario
Prima che la compagnia assicurativa organizzi il rimpatrio sanitario, dovrà valutare la gravità della situazione dell’interessato, il tipo di malattia in corso e il suo stato d’avanzamento. Se il medico dichiara la situazione come “non pericolosa”, allora il paziente verrà trasferito con un aereo di linea presso un paese che sia in grado di poterlo curare.
Il viaggiatore verrà accompagnato da medici e infermieri. Verranno bloccati un tot di posti che siano in grado di consentire spazio a sufficienza e la massima comodità per poter affrontare le ore di volo. Nel caso in cui la situazione fosse davvero disperata il viaggiatore verrà trasferito nel suo paese d’origine.
Se la prognosi è prolungata allora si organizzerà un volo sanitario. Gli aerei di questo tipo sono piccoli quindi sarà il personale medico a decidere, in base alla situazione corrente, se il paziente potrà essere affiancato o meno da un parente o un amico.
Questi aeroplani sono come le ambulanze: al loro interno ci sono vari macchinari per il soccorso del paziente e sono sempre coordinati con le ambulanze del posto in modo da facilitare il trasferimento in struttura ospedaliera adeguata.
Come funziona il rimpatrio sanitario in caso di decesso
Se un italiano muore mentre si trova all’estero la questione diventa molto complessa da gestire. La morte dovrà essere dichiarata da un medico della zona che dovrà anche confermare che non sia avvenuta a causa di una malattia infettiva. Se così fosse le procedure si dilungherebbero ancora di più.
In caso di decesso sarà responsabilità di un ambasciatore italiano registrare il tutto presso l’ambasciata di competenza. Il processo potrebbe dilungarsi ancora di più nel caso in cui sia avvenuto in un paese che non possiede un’ambasciata italiana. A questo punto si dovrà cercare un console nelle vicinanze che possa trasferirsi subito nel luogo dove è avvenuto il disastro in modo da poter continuare le pratiche.
Terminate le procedure necessarie la salma potrà essere rimpatriata. La bara del defunto dovrà essere ben sigillata e di zinco e verrà posizionata nella stiva dell’aereo.
In caso di cremazione, l’urna può essere trasportata in cabina come bagaglio a mano. Nel caso in cui non ci fosse nessuno a prendersene cura durante il volo, verrà messa in stiva. La compagnia assicurativa avrà terminato il suo compito non appena il morto raggiungerà il suo paese d’origine e le procedure di sepoltura verranno concluse.
Pensare che possa accadere tutto questo durante un viaggio è molto triste. Cerca sempre di prestare la massima attenzione e cosa ancora più importante parti assicurata/o. Non lo dico perché sono stata pagata da qualche compagnia assicurativa. Lo dico perché è la verità e proprio perché mi sono resa conto che è facile, per via di una semplice distrazione, farsi male seriamente.
La mini guida su come funziona il rimpatrio sanitario termina qui e come sempre spero di esserti stata utile 🙂 Se l’articolo ti è piaciuto lascia un like alla mia pagina Facebook e seguimi su Instagram Presto inizieranno nuove entusiasmanti avventure in giro per l’Europa e per il mondo. Non vorrai mica perdertele vero? 🙂