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Viaggiare costruisce l’anima, il cuore e la mente. E’ una filosofia di vita. Non è una vacanza, non è questione di numeri e di quanti paesi si scoprano nell’arco della propria vita. Quello che il viaggio mi regala lo so solo io e solo io posso comprendere come mi fa sentire e quante volte mi abbia salvato la vita.
Riflessioni…
Pochi giorni fa ho comprato un libro molto interessante che ti consiglio assolutamente di acquistare. Non è una pubblicità, ci tengo a precisarlo. Ho adorato davvero questo libro. E’ stato scritto da Michel Onfray e si intitola: “La filosofia del viaggio”. Dopo averlo letto mi sono fatta tante domande introspettive: “Cosa significa per me il termine viaggiare? So viaggiare per davvero“? Spero che potrà aiutare anche te 🙂
I punti più belli del libro
Leggendo il libro, che per inciso è lungo 118 pagine, ho trovato molti spunti interessanti che vorrei condividere con te.
Da pagina 41 a 43 Onfray sviscera l’argomento sulle varie possibilità di viaggio; si può viaggiare da soli, in compagnia, a piedi, in bus, in bici ecc, ecc.
Chi decide di affrontare un viaggio in solitaria deve sapersi accettare, deve amarsi e sentirsi a proprio agio in compagnia di se stesso, anche se non è così scontato come sembra.
Chi invece decide di viaggiare in compagnia deve imparare a condividere e a rispettare la diversità dell’altro chiunque egli sia.
Anche a pagina 47 ci si imbatte in concetti importanti. Si sviscera il concetto dell’ebrezza che un viaggio può trasmettere. Lo scrittore fornisce varie alternative di come sfoggiare i sentimenti che un viaggio può donare. Possiamo aprire un blog, scrivere un diario ecc, ecc.
A pagina 55 si parla del pregiudizio, positivo o negativo che sia circa il luogo che si visiterà. Soddisferà le mie aspettative? Quante volte ci è capitato di partire per una città, isola o paesino credendo di sapere in anticipo che ci piacerà da morire, ma che poi appena arrivati si è rivelato un flop?
A pagina 65 l’autore fa una delle riflessioni più belle: il mondo sarà sempre troppo grande, anche per chi ha visitato tutti i 196 paesi. Il tempo passa e muta tutto: civiltà, usi, costumi.
Alcune cose scompaiono altre nascono o si scoprono. La città di Praga ne è un ottimo esempio. Sapevi che la famosa casa danzante è una costruzione recente? Se ci fossi andata vent’anni fa non l’avrei vista mentre ora c’è, ed è diventato uno dei punti più importanti della capitale.
A pagina 73 e a pagina 80 lo scrittore si addentra sempre di più nell’animo umano. Il capitolo si intitola: “Incontrare la propria soggettività”. Anche se girassimo tutto il mondo non riusciremmo ugualmente a conoscere noi stessi. Tutto cambia, tutto si trasforma e si evolve, idem per la nostra personalità. Questo è un ottimo motivo per viaggiare tutta la vita non credi?
La pagina 75 è decisamente quella che più mi rappresenta! Quando si affrontano determinati viaggi si chiede al proprio corpo di andare al di là dei suoi limiti. A volte si versa sudore, sangue, lacrime, a volte compaiono vesciche astronomiche, morsi di animali, dissenterie, infezioni e chi più ne ha più ne metta 🙂 Questo potrà solo che fortificare il nostro io. La nostra personalità diventerà sempre più forte!
Credo che questo libro abbia approfondito cosa significhi viaggiare e spero che ti sarà utile quanto lo è stato a me!
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