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Ti sono mai capitate delle sfighe in viaggio? A me parecchie 🙂 Diciamo pure che semmai un giorno decidessi di scrivere un libro il tema riguarderebbe tutte le sfortune che mi sono capitate in vacanza, alcune divertenti altre un po’ meno.
A distanza di mesi e anni ho imparato a riderci sopra, ma non solo: il mio obiettivo di oggi è di far ridere anche te 🙂 Sei pronta/o a scoprire tutto quello che è capitato ad in viaggio con me? Vamos baby!
Sfighe in viaggio: tutto quello che mi è successo in vacanza
Egitto
Il mio primo viaggio all’estero è stato alla scoperta di una delle zone del pianeta che mi incuriosiva sin da quando ero una bambina: l’Egitto.
A seguito di un incidente stradale ( sempre per rimanere in tema di sfighe ) sono partita per Marsa Alam, dato che, a parer mio, non esisteva modo migliore nello spendere i soldi dell’assicurazione in un bel viaggetto.
Una volta li ho prenotato tutte le escursioni che mi interessavano compreso il tour alla bellissima Sharm El Luli che, stupenda è stupenda, ma nasconde delle insidie da non sottovalutare: i coralli.
Sono ben nascosti sotto la sabbia del mare quindi dimenticati la classica passeggiata a piedi nudi sulla riva o dentro l’acqua perché senza le scarpette di gomma, rischierai di farti male seriamente proprio come è successo a me.
Stavo camminando con un’altra viaggiatrice della mia età che avevo conosciuto sul mezzo di trasporto che ci ha portate alla spiaggia, e ho piantato il piede destro in un corallo.
In un primo momento non ho sentito alcun male e ho continuato a camminare come se nulla fosse. Quando siamo tornate alla spiaggia ho mostrato la ferita, sempre scherzandoci sopra e con il sorriso sulle labbra, al ragazzo che filmava la gita; a momenti non sbocca tutta la colazione perché il taglio era piuttosto profondo.
In meno di un minuto, e dopo averlo sentito gridare parole che non riuscirei mai a ripetere neanche se studiassi l’arabo, mi sono ritrovata accerchiata da 3 uomini che mi stavano medicando in fretta e furia parlando in maniera concitata fra loro.
Nel frattempo, attorno a me, si era radunata una folla per osservare lo sfacelo.
Uno di loro mi teneva ferma, l’altro filmava la scena e l’ultimo cicatrizzava la ferita. Fortunatamente dopo 2 giorni di riposo e di stop da gite ed escursioni, la ferita si era quasi rimarginata.
Sud-est asiatico
A febbraio 2018 mi sono recata nel sud-est asiatico, viaggio in cui ho visitato le splendide Phi Phi Island, la Thailandia, la Malesia e Singapore.
Nel tragitto in barca da Phuket alle isole Phi Phi, ho voluto a tutti i costi ammirare il mare dalla poppa della neve.
Prima di salire, i marinai hanno raccolto le valigie di tutti ammassandole in un angolo della nave e, dato che la mia era irrecuperabile, non sono riuscita a prendere la crema solare per proteggere viso e corpo.
In realtà mi sono completamente scordata che avrei dovuto riporla nel mio zainetto e non in valigia. Quando fa molto caldo è bene averla sempre con sé.
Oltre al fattaccio tirava un venticello da mille e una notte quindi non ho percepito il caldo neanche per un secondo.
E’ stata una dimenticanza imperdonabile e sinceramente non credevo che per un’ora e mezza di sole potevo beccarmi un’insolazione gravissima.
Il rossore era preoccupante e la pelle si era riempita di bolle e piaghe. I primi giorni è stato straziante; il dolore era molto intenso e non mi permetteva neanche di riposare adeguatamente durante la notte. E non ti dico che brividi!
Cayo Rico
Siamo stati e a Cayo Largo in occasione della nostra luna di miele. Quest’isola cubana è un po’ come gli atolli delle Maldive: piccola e accerchiata solo ed esclusivamente da un mare da sogno e così, anche le nostre escursioni, si sono svolte per lo più in mezzo al mare.
Un giorno abbiamo deciso di prenotare un tour in catamarano alla scoperta dell’isola di Cayo Rico, un’isoletta abbastanza lontana da Cayo Largo, caratterizzata da un mare ancora più incontaminato, cristallino e da una splendida distesa di sabbia bianca.
Sembrava l’isola dei famosi, con l’unica differenza che c’era un bellissimo ristorante vista mare abitato da falchi selvatici, buffi roditori e iguane che vagavano libere e tranquille sotto i tavoli.
Io amo da morire gli animali quindi non ho resistito: gli ho lanciato tutto il pane che avevo e a momenti non ci lascio un dito.
L’iguana qui presente era talmente contenta di ricevere la pappa che nel saltare a bocca spalancata si è portata via un pezzo del mio povero dito.
Hanno dei denti affilati come rasoi e ovviamente è sgorgato sangue a go go. Niente di grave, ma non è stato il momento migliore della mia vita! Ti faccio notare che eravamo in 30 e l’unica a farsi male sono stata io 🙂
Perù
Questa è stata la sfiga di viaggio più brutta in assoluto. Ho sofferto tantissimo e ora ti spiego che cosa è accaduto.
Ore 2:30 del mattino. Mi sveglio con una nausea incredibile. Vado in bagno, mi sciacquo la faccia e sveglio Fabilandia dicendogli che non mi sentivo bene e che mi veniva da vomitare.
Non riuscivo proprio a riaddormentarmi anche se, a cucci e spintoni, alla fine la mia mente ha ceduto.
Il mattino seguente dovevamo partire alla scoperta del Canyon de los perdidos ( per arrivare ci voglio 2 ore e mezza di mini van da Ica e come se non bastasse, la strada era un disastro su tutti i fronti ).
Non mi sentivo ancora bene e anche se la cosa mi infastidiva parecchio, ho preso la decisione di andare alla toilette, ficcarmi due dita in gola e vomitare, anche se sapevo bene che avrei patito un po’ di dolore.
Mi sono ripresa in un baleno e ho pensato, erroneamente, che mi sarei goduta la giornata. E invece no.
Dopo essere saliti sul bus, esattamente dopo 15 minuti, ho iniziato a gridare: “STOP STOP PLEASE”! Il driver ha accostato immediatamente e sono corsa fuori a rimettere l’anima davanti a 8 sconosciuti e a piangere per l’imbarazzo.
Non volevo tornare indietro perché sapevo quanto Fabilandia ci tenesse a visitare il Canyon e non volevo rovinargli la giornata.
Mi guardano tutti negli occhi chiedendomi in modo silente se ero intenzionata a proseguire o se volevo tornare all’hotel. Io avevo interpreto benissimo il linguaggio del corpo e ho risposto: “VAMOS”, anche se in realtà non c’è stata alcuna domanda.
Da li è iniziato l’inferno. Ero debole, mi veniva da dormire, non avevo vitamine in corpo, mi sentivo a pezzi e la strada era letteralmente uno schifo.
L’autista correva come un pazzo, un po’ come tutti qui in Sud America, e io mi sentivo sempre più uno straccio.
Dopo 2 ore e mezza, che non dimenticherò mai, arriviamo finalmente a destinazione e la mia ricompensa è stata questo magnifico scatto. Una visuale che è valsa tutte le pene dell’inferno che stavo passando!
Decido di restare distesa sui sedili del van e lasciare che gli altri si godano questa meraviglia della natura. Io barcollavo e tremavo. Non potevo andare.
Sono rimasta 3 ore stesa su dei sedili duri, assieme ad uno sconosciuto, nel bel mezzo del deserto e senza linea internet.
Fabilandia voleva restare con me, io invece ho insistito che andasse. Sono un metro e 51 di tenacia, forza e testardaggine 🙂
Germania
Il mio primo on the road a zonzo per l’Europa è stato una tragedia greca. Chi mi conosce bene sa che avrò preso si e no la febbre 4 volte di numero in tutta la mia vita, e mai mi sarei aspettata di prendere una bronchite assurda come quella che ho contratto in Germania.
Siamo partiti con l’auto da Bologna e siamo arrivati fino a Cuxhaven, città tedesca situata sulle sponde del mare del nord.
Quando sono scesa mi sono dimenticata di chiudere il giubbotto, e dato che era aprile le temperature erano ancora piuttosto pungenti.
E’ bastata una ventata d’aria gelida per mettermi KO. Mi sono fatta il viaggio di ritorno ( 15 ore di auto no stop ) con 39 di febbre, tremiti, male alle ossa e una tosse assurda. E’ stato orrendo.
Grecia
L’ultima sfiga in viaggio ( per ora ) mi è capitata a Rodi. E’ stato un momento abbastanza tragicomico e dato che te ne ho parlato in questo articolo, ti lascio il link così non devo ripeterti tutto 🙂
Come proteggersi in viaggio
Non smetterò mai di ripetere che le sfighe in viaggio sono sempre dietro l’angolo e che partire assicurati è di vitale importanza. Conosco persone che per risparmiare i soldi sull’assicurazione si sono fatte male seriamente quindi, evita il rischio di rovinarti la vita per una vacanza.
Avevi mai sentito parlare di Intermundial? Ti consiglio di dare un occhio ai loro pacchetti 🙂 All’interno del loro sito troverai anche le polizze per chi, durante le sue pazze avventure in giro per il mondo, ama provare sport un po’ estremi ( si chiamano assicurazioni sportive )
La raccolta delle mie sfighe in viaggio termina qui e sono pronta a scommettere che ci saranno tanti update da qui in avanti 🙂 Se l’articolo ti è piaciuto lascia un like alla mia pagina Facebook e seguimi su Instagram Presto inizieranno nuove entusiasmanti avventure in giro per l’Europa e per il mondo. Non vorrai mica perdertele vero? 🙂