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Ti avevo mai raccontato che la gita alla ferrovia della morte è stata una delle più entusiasmanti della mia vita? Lo so, ci sono treni e tratte ferroviarie più belle di questa, ma penso che l’esperienza mi sia entrata nel più profondo del cuore per due ragioni: la prima è che avevo appena iniziato con i viaggi all’avventura e la seconda che mi sono quasi buttata giù dal treno in movimento stile mission impossible, ma di questo parleremo più tardi. Prima di tutto voglio darti qualche info su come visitare la ferrovia della morte e di conseguenza ci faremo due risate parlando dei guai che ho combinato.
Visitare la ferrovia della morte: tutto quello che devi sapere
Il pezzo della ferrovia che noi tutti conosciamo come “ferrovia della morte”, in realtà si chiama ferrovia thai-birmana e infatti, tempo a dietro il treno giungeva fino in Birmania (Myamar), grazie ad uno stretto corridoio scavato dagli schiavi durante la seconda guerra mondiale. I lavori forzati uccisero migliaia di persone ed è proprio per questo motivo che ha preso il soprannome “ferrovia della morte“.
Per raggiungere il punto più instagrammato bisogna partire da Kanchanaburi e scendere alla quarta fermata. Se ti interessa sapere come arrivare qui da Bangkok, nel blog troverai tutte le informazioni che ti servono ( ovviamente per arrivarci low cost ).
Kanchanaburi
Se l’Egitto è stato il mio primo viaggio all’estero, a Kanchanaburi ho provato per la prima volta esperienze ed emozioni a me sconosciute: la gioia di trovarmi in un villaggio poco o per niente instagrammato, di scoprire un altro modo di vivere e di trovarmi totalmente immersa in una cultura lontana dalla mia.
I sentimenti che ho provato quel giorno non li dimenticherò mai. Gli abitanti erano gentili e sorridenti e io ero la neo viaggiatrice più felice del mondo. Stavo per salire su un treno sgangherato di cui non sapevo assolutamente nulla, dato che questa escursione non era prevista e per nulla programmata.
Credevo che avrei trovato la ferrovia della morte a Kanchanaburi e invece mi sbagliavo di grosso. La mia avventura doveva ancora iniziare.
Una volta appurato che ero ancora lontana dal punto che volevo fotografare, mi sono diretta alla biglietteria e ho mostrato la foto screenshottata sul mio smartphone dicendo: ” I’d like a ticket to get here please”. Detto fatto.
Avevo tra le mani il biglietto che mi ha chiarito chi ero, di che stoffa fossi fatta e che avrebbe delineato quello che avrei fatto in futuro, ovvero la travel blogger di viaggi all’avventura, low cost e a contattato costante con i local. E’ così è stato.
E dopo tanto attendere, finalmente arriva il treno. Salgo a bordo e mi piazzo immediatamente vicino al finestrino per non perdermi nulla di quello che mi sarebbe sfrecciato davanti 🙂
I sedili sono duri e scomodi, ma chissene frega. Ero su un treno storico, pronta a vivere un’esperienza diversa dal solito e che avrei ricordato per sempre!
Dopo circa un’ora e mezza, il treno era quasi giunto a destinazione ed è stato proprio in questo momento che mi sono “quasi” buttata dal treno. Ora ti spiego tutto…
Ad un certo punto, il mezzo ha rallentato fino a fermarsi ma non avevo realizzato che in realtà non era il nostro stop. Fatto sta che presa dal panico ho iniziato a raccogliere le mie cose di corsa gridando a fabilandia: “muoviti dobbiamo scendere”!
Il tempo di arrivare alla porta e il treno aveva già ripreso la corsa e io stavo quasi per piangere dall’isteria e così ho guardato negli occhi mio marito e gli ho detto: “io mi butto, non va ancora troppo veloce, tu fai come vuoi”.
Avevo messo un piede sui gradini pronta a lanciarmi nell’erba quando mi ha presa all’improvviso per il foulard che avevo attorno al collo gridando: “fermati, dobbiamo ancora raggiungere la ferrovia, il treno doveva solo rallentare guarda tu stessa”!
Tornata nel mio vagone ho visto che tutti i passeggeri erano appiccicati ai finestrini per fotografare l’arrivo alla ferrovia e l’incredibile panorama sul fiume Khwae. Per fortuna non mi sono lanciata giù, altrimenti avrei dovuto raggiungere il punto panoramico a piedi sotto un sole cocente!
Il villaggio
Quando sono scesa mi sono fiondata nel mercatino del piccolo villaggio pronta ad arraffare più souvenir che potevo e a chiedere dove potevo trovare un bagno. Ti dirò, ho trovato anche chi vendeva i gelati Motta 🙂
Dopo qualche ora passata a gironzolare qua e là per la zona era giunta l’ora di tornare al punto di partenza.
Avevo vissuto un’esperienza bellissima e mai nella vita avrei pensato di ringraziare un treno mezzo scassato senza porte né finestrini.
Visitare la ferrovia della morte è stato sia toccante che divertente e se vieni in Thailandia non puoi perderti una capatina qui.
La mini guida termina qui e come sempre spero di esserti stata utile 🙂 Se l’articolo ti è piaciuto lascia un like alla mia pagina Facebook e seguimi su Instagram
Presto inizieranno nuove entusiasmanti avventure in giro per l’Europa e per il mondo. Non vorrai mica perdertele, vero? 🙂
Se ti servono informazioni su Bangkok, su cosa mettere in valigia per un viaggio in Thailandia, su cosa vedere nei dintorni della capitale ecc, ecc, ti basterà cliccare le parole evidenziate 🙂