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Vorrei tanto dirti che vivere l’India sia semplice come alcuni raccontano. Vorrei tanto dirti che dopo aver passeggiato per Nuova Delhi o per qualsiasi altra città tornerai in albergo con cuore leggero ma non sarà così. Vorrei tanto assicurarti che l’unica cosa che ricorderai è lo splendido Taj Mahal ma non sarà così. Non ero pronta per affrontare quello che ho visto e vissuto. L’India è il paese che mi ha frantumato l’anima. L’ha presa in mano e la strappata a metà come si fa con un foglio di carta. Poi, piano piano ha saputo ricucirmela…
India: il paese che mi ha frantumato l’anima
L’India è un paese di contrasti. Realtà terribili si scontrano con Patrimoni dell’Umanità, panorami e persone stupende.
Scesa dall’aereo ero entusiasta quanto un bambino a cui vengono promesse delle caramelle o il gelato. Dopo poche ore ero nella camera del mio albergo a piangere in preda ad un attacco di panico e contavo i giorni che mi separavano dallo Sri Lanka, la meta successiva del mio tour in giro per l’Asia meridionale.
La gente lotta ogni giorno, ogni minuto e ogni secondo per sopravvivere. Chi in maniera evidente, chi maniera più silenziosa.
Non c’è povertà ovunque ma quella che c’è, è quel tanto che basta a noi europei per riflettere sulla fortuna che abbiamo a non essere ridotti come alcune zone dell’India.
Non siamo abituati a vedere la povertà in questo modo perché il concetto di questa parola da noi assume un significato differente.
In Europa sei povero se non riesci a comprarti l’ultimo telefonino alla moda, se non puoi permetterti capi di alta moda, se non riesci a comprarti la casa, se sei indietro con l’affitto ecc, ecc. In India invece si lotta ogni giorno per mangiare, per bere e per sopravvivere.
E io, come una cretina perdevo tempo a preparare un itinerario di viaggio per visitare l’India, senza pensare a come preparare il cuore a quello che avrei visto.
E’ stato un viaggio scioccante sotto tanti punti di vista. Sentimenti come rabbia, sconcerto, dolore, risentimento hanno pervaso la mia mente e il mio cuore durante tutta la permanenza.
Alcuni mi hanno chiesto perché addirittura avessi provato rabbia. Ho provato questo sentimento perché non è giusto che dei bambini cerchino qualcosa da mangiare nel pattume, perché non è giusto che dormano per strada sbarrando gli occhi ad ogni rumore per la paura di essere investiti da qualche tuk tuk o calpestati da qualche passante.
Ho provato dolore perché vedere una persona che sta morendo di fame per strada è straziante.
Prima del 2 marzo non avevo mai considerato gli alberghi come un rifugio. Dopo qualche ora che giravo per le strade sentivo la necessità di rinchiudermi fra 4 mura e di non avere più a che fare con alcun pensiero negativo.
Una volta tornata amici, parenti e follower mi hanno chiesto se fosse un posto pericoloso data l’estrema povertà e io ho sempre risposto di no.
Le persone vivono la giornata e sembra che riescano a farlo serenamente e con la concezione che per loro, tutto questo soffrire, si chiama vita.
Quando mi chiedono se visitare l’India mi è piaciuto rispondo si e no. Quando mi chiedono se andarci rispondo nella stessa maniera. E’ un paese di enormi e forti contrasti.
E’ impossibile dare un consiglio del genere soprattutto non conoscendo in modo approfondito chi mi trovo di fronte. Come hai potuto notare non conoscevo bene neanche me stessa perché credevo di poter affrontare un viaggio qui e invece non è stato così.
Quando sono in viaggio il mio obiettivo è di stare il più possibile a contatto con il popolo quindi ho scelto di soggiornare in zone e in quartieri tipici per avvicinarmi ai loro usi e costumi. Potevo scegliere alberghi a 4/5 stelle ma cosa avrei compreso?
Si viene in India per tentare di acquisire pensieri più profondi sulla vita. Si viene qui per riflettere, per distruggere la propria anima e ricucirla poco a poco.
Per concludere dire che l’India è un luogo ricco di tradizioni, di cultura e di saggezza millenaria che non tutti riescono a comprendere, me compresa. Anche se l’India è un paese che mi ha frantumato l’anima in un milione di modi, tornerei ancora e ancora. Non c’è limite alla conoscenza del proprio io. Come cita un proverbio indiano: “La vera nobiltà sta nell’essere superiore alla persona che eravamo fino a ieri” e io grazie a lei, grazie all’India sono migliore.